PRESTANOME DI UN PREGIUDICATO, INDAGATO UN PADOVANO
Risiede a Padova una delle tre persone raggiunte alle prime ore di mercoledì da altrettante misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Bologna ed eseguite dalla Direzione Investigativa Antimafia.
Destinatari dei provvedimenti un noto imprenditore attivo nella ristorazione e due suoi prestanome, uno dei quali appunto residente nel capoluogo euganeo.
Nel mirino degli investigatori ci è finito di nuovo un 64enne calabrese, originario di Catanzaro e considerato vicino ad ambienti ndranghetisti, residente nel bolognese, con numerosi precedenti penali che era già stato oggetto di una precedente indagine che aveva permesso agli inquirenti di sequestrare beni immobili oltre a una importante somma di denaro.
Ma altre attività di indagine hanno permesso ora di ricostruire come operava: con complessi meccanismi, infatti, riusciva a gestire di nascosto attività di ristorazione e gelaterie che venivano intestate ad una prestanome, ovviamente compiacente.
Per legittimare la sua presenza in queste realtà, inoltre, mediante false assunzioni il 64enne compariva come dipendente.
E in queste attività venivano immesse somme di denaro che gli inquirenti ritengono fossero di provenienza illecita e che, in questa maniera, venivano “salvaguardate” da eventuali altri sequestri a suo carico.
Nei confronti degli indagati, che in totale sono cinque, sono ipotizzati a vario titolo i reati di intestazione fittizia di società, detenzione e porto abusivo d'armi e tentata estorsione.