SCRITTE CONTRO LA POLIZIA: È FRATTURA POLITICA?
PADOVA - Il questore di Padova Marco Odorisio chiede all’amministrazione comunale la cancellazione delle scritte ingiuriose e violente nei confronti della polizia sparse in diversi punti della città. Detta così, i fatti sono reali e sembrerebbe una richiesta legittima, da parte degli uffici della Polizia di Stato. Ma questa richiesta, inviata tramite comunicato stampa venerdì mattina da piazzetta Palatucci, altro non è che uno sgarbo istituzionale bello e buono da parte del Questore nei confronti di Palazzo Moroni.
Una frattura diplomatica, che probabilmente nasce dalla ben nota diatriba sulle "zone rosse". Ora c’è una lista coi 27 siti redatta dalla Digos, e le scritte qua e là contro la polizia. Ne va del rispetto per le forze dell’ordine e del decoro della città, ma noi ci chiediamo: perché proprio ora? Alcune di queste scritte sono lì da diversi anni, eppure sembra che la mappatura sia avvenuta esattamente nelle 24 ore successive al vertice in Prefettura dal quale tutti erano usciti coi musi lunghi, senza spiegare nulla. Avremmo voluto fare questa domanda al questore, per fugare il dubbio che quello trasmesso sia un comunicato politico, più che l’esito di un’operazione di polizia, ma da piazzetta Palatucci è arrivato un "no comment" abbastanza curioso, visto che tutto è nato da un loro comunicato stampa. Bocche cucite anche a Palazzo Moroni, ma
tra i corridoi filtra una reazione stupefatta.
Il sottosegretario Ostellari getta a riguardo acqua sul fuoco.
Quali siano i motivi scatenanti, nessuno li ha ancora capiti. Certo è che in questa baruffa politica, nel mezzo c'è la sicurezza della città: un argomento sul quale si può speculare. Da una parte o dall'altra.
