TURISMO: PADOVA LA CITTÀ DEI CANALI DIMENTICATI
PADOVA-Sette gli itinerari turistici navigabili a Padova, i Fiumi ; Brenta, Piovego, Bacchiglione e i Canali; Battaglia, Bisato, Pontelongo, Brentella. Alcuni tratti fluviali padovani però a causa di un mancato aggiornamento nel 2006 da parte del Demanio regionale della Navigazione Interna rispetto all’ultima classificazione avvenuta nel ‘56, non sarebbero inclusi nell’elenco dei canali navigabili riducendo così le possibilità di una città che punta a incrementare l’offerta turistica anche fluviale. Nella Delibera della Giunta Regionale 4222 del 2006 la Regione Veneto non ha compreso in particolare: tutto il percorso del Piovego, dalle Porte Contarine fino all’imbocco con il canale San Gregorio; il percorso del tratto del Tronco Maestro del Bacchiglione nell’area del ponte al Bassanello, “Ponte dei cavai” fino alle porte Contarine e il tratto non sottratto alle acque del Naviglio Interno dall’imbocco con il Tronco Maestro fino al ponte delle Torricelle. La volontà del Comune di Padova che ha inviato la richiesta per le autorizzazioni alla Regione , è quella di porre rimedio alla ‘svista burocratica’ che svantaggia gli operatori del settore turistico fluviale padovano che muove 20mila turisti l’anno. Padova ha uno storico legame con i corsi d’acqua che vuole rispolverare. Era una ‘città delle acque’ spesso soggetta alle inondazioni dei suoi fiumi; Bacchiglione e Brenta ecco che a fine ‘700 la Serenissima ordinò la progettazione di un sistema di difesa di ingegneria idraulica ripensando canali e vie d’acqua sfruttabili commercialmente data la presenza di mulini e opifici. Molti canali e vie d’acqua si persero però negli anni ‘50 e ‘60 quando le Amministrazioni dell’epoca stanche di problemi causati dalle alluvioni o inondazioni, tombinarono cioè ricoprirono molti tratti fluviali stravolgendo la Padova fatta di canali conosciuta fino ad allora.