Y-40: SOTT’ACQUA SIAMO TUTTI SORDI E TUTTI UGUALI
Nuova iniziativa della piscina Y-40 che si è proposta di accogliere un gruppo di ragazzi con disabilità uditiva così da dimostrare quanto il mondo sommerso e quello della comunicazione non verbale siano simili fra loro e di quanto sia inclusiva come disciplina.
Sotto acqua infatti, non è possibile intendersi, sia nel caso di apnea che di immersione, quindi non ci si può basare sulla voce o sull’udito: per questo i subacquei hanno simboli e segni che consentono loro di comunicare tramite l’utilizzo delle mani con tutto il mondo indipendentemente dalla lingua parlata.
L’evento è stato anticipato da due lezioni con un moderatore della lingua dei segni, riservate ad istruttori, personale della piscina e a quello dell’hotel adiacente, dove i ragazzi risiedono.
Lo scopo di queste lezioni è quello di imparare la terminologia di base per l’accoglienza e i termini tecnici relativi al “linguaggio” da usare in acqua durante le immersioni, così da dare la possibilità ai ragazzi di sentirsi accolti ma sopratutto di poter comunicare tra loro.