ZONE ROSSE, PADOVA E TREVISO CI PENSANO
Le zone rosse arriveranno anche a Padova. Nel capoluogo euganeo ne ha discusso l’ultimo Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Forlenza e a cui hanno partecipato il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza.
Palazzo Santo Stefano fa sapere che i primi passi ufficiali il Prefetto li aveva fatti già lo scorso 31 dicembre, quando aveva chiesto ai vertici delle Forze dell’Ordine di far partire le prime analisi. Un invito che non è caduto nel vuoto, da qui la decisione di procedere con l’individuazione delle possibili aree della città che diventeranno zona rossa. Un compito, fa sapere la Prefettura, che spetterà al Questore e che sarà poi discusso nel prossimo Comitato.
Le zone rosse, volute dal Ministro dell’Interno Piantedosi, sono le aree urbane delle città ritenute particolarmente delicate perché più adatte e bisognose di interventi eccezionali.
Obiettivo inibire l’ingresso all’interno di queste zone a persone violente o aggressive, soprattutto se con precedenti in reati contro la persona o contro il patrimonio. Se individuate, insomma, queste persone potranno essere allontanate. Una sorta di versione aggiornata del Daspo Urbano, che già altre città stanno sperimentando, su tutte Milano, Bologna e Firenze.
Ancora presto per capire quali potrebbero essere le zone interessate a Padova. Facile pensare, però, che le maggiori attenzioni ricadranno sull’area della stazione, del centro storico, della Basilica del Santo e di Prato della Valle. Quelle già oggetto in passato di operazioni ad alto impatto.
Non solo Padova, però: la misura è allo studio anche a Treviso. Qui il Prefetto Sidoti fa sapere che sono in corso approfondimenti per sapere se anche il capoluogo della Marca abbia i parametri necessari.