NIENTE TRACCIATURA, MAXI-SEQUESTRO DI MOLLUSCHI
Una tonnellata e mezza di vongole, cozze e molluschi. Un valore sul mercato di quasi ventimila euro, e un prodotto che rischiava di arrivare per Natale sulle tavole dei veneti senza i controlli del caso e le dovute tracciature e requisiti di legge. Questo, è stato allora il motivo che ha portato la Guardia di Finanza di Rovigo e procedere col sequestro di tutta la merce. Un'attività che rientra nel normale dispositivo a tutela della sicurezza alimentare e dei consumatori, ma che ovviamente con l'avvicinarsi delle festività, periodo in cui le famiglie tendono a ricercare con maggior frequenza alcune tipicità del periodo, viene adeguatamente intensificato.
I prodotti ittici del Delta del Po, ovviamente, non fanno eccezione. E infatti i baschi verdi hanno rintracciato, dopo una lunga attività di monitoraggio con appostamenti e osservazioni nel tratto tra Rosolina e Porto Tolle, due autovetture con a bordo tre persone italiane, che trasportavano vongole veraci, lupini e cozze prive di attestazione sanitaria che ne certificasse la provenienza, la tracciabilità e il luogo di pesca. Un carico che quindi
viaggiava in palese violazione delle normative comunitarie e nazionali sulla sicurezza alimentare, e che con la collaborazione del personale del Servizio Veterinario della ULSS 5 “Polesana” si è scoperto viaggiasse addirittura in condizioni igienico-sanitarie precarie, tali da rendere le vongole ancor meno pronte a finire sul mercato anche fossero state tracciate. È scattato allora il sequestro: 1.550 chili di molluschi tolti dalla circolazione. Ma stavolta non finiranno al macero: si trattava infatti di “novellame”, vongole di piccole dimensioni, appena nate o ancora giovani, che normalmente vengono utilizzate come seme per l’allevamento. I molluschi, probabilmente in questo caso pescati di frodo, sono stati quindi rigettati nelle acque profonde dei canali navigabili di Porto Viro. Le cozze, invece, finiranno al macero.