OMICIDIO FAVARETTO, NIENTE CARCERE PER 4 MINORI
Non è passato nemmeno un anno dalla morte, violenta, di Francesco Favaretto, il 22enne trevigiano rimasto vittima di un agguato la sera del 12 dicembre dell'anno scorso, in pieno centro a Treviso, e morto in ospedale dopo undici giorni di agonia, vittima della brutale aggressione a coltellate per mano di una baby gang di quasi dieci ragazzini, molti dei quali ancora minorenni. Ed è una decisione che probabilmente farà discutere: per quattro dei sei minori coinvolti nell'omicidio, infatti, potrebbe arrivare un enorme sconto di pena. Tutti e quattro, che ancora si trovano ai domiciliari, sono stati infatti ammessi al rito abbreviato e hanno chiesto al messa alla prova, su cui il GUP deciderà nella prossima udienza del 3 dicembre.
Per tutti l’accusa è di concorso in omicidio volontario e rapina aggravata, ma se la domanda verrà accolta nessuno di loro farà un giorno di carcere: la messa alla prova è un istituto alternativo alla reclusione, che chiamerà i ragazzi a lavori socialmente utili e, al termine del percorso, avranno la fedina penale pulita. La quinta minore, una ragazza sedicenne, era stata invece accusata genericamente di omicidio e rapina come gli amici: il suo avvocato ha chiesto la revisione dell'imputazione, perché le immagini dimostrano che partecipò solo alla rapina. La sentenza per il sesto e ultimo minorenne, un 15enne ancora detenuto nel carcere minorile di Santa Bona, arriverà il 12 novembre: anche lui a rito abbreviato, è accusato di concorso in omicidio perché avrebbe inferto uno dei colpi mortali a Favaretto con un coccio di bottiglia.
Discorso diverso, invece, per gli altri quattro membri della gang: quattro ragazzi già maggiorenni all'epoca dei fatti, e che per questo rischiano di pagare pesantemente per ciò che hanno compiuto. La procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio, e il 2 dicembre si svolgerà l’udienza preliminare: l'accusa è di omicidio volontario per due ventenni e un 19enne, italiano di seconda generazione, mentre un quarto, un altro ventenne di Treviso, è accusato di concorso in rapina.
La vittima, quella sera, venne aggredita due volte, accerchiato da un capannello di dieci ragazzi: una prima, le immagini lo testimoniano, in cui venne colpito da una coltellata al polmone, e la seconda, fuori dalle riprese pubbliche, con una bottigliata che lo ferì al collo. Portato d’urgenza in ospedale, sarebbe morto dopo 11 giorni di agonia.