È SCOMPARSO STEFANO GHELLER, PALADINO DEL FINE VITA
E' morto a 51 anni Stefano Gheller, vicentino, uomo simbolo della battaglia in Veneto per il fine vita. Malato di SLA, una grave forma di distrofia muscolare, ormai da diversi anni, aveva seguito in prima linea le battaglie dell'associazione Luca Coscioni per i diritti individuali delle persone.
Originario di Cassola, Gheller era stata una delle poche persone in Italia a ricevere, secondo quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale che oggi regola la disciplina sul fine vita, il via libera dall'azienda sanitaria locale per il proprio suicidio assistito: non avrebbe usufruito subito della cosiddetta morte dolce, ma avendo tutti i requisiti previsti, si era fatto dare l'autorizzazione così da poterla utilizzare quando si fosse sentito bisognoso di porre fine alla sua vita.
Ad ucciderlo, però, non è stata la SLA, e nemmeno un'iniezione. Lo scorso dicembre, era stato ricoverato in ospedale a Bassano per una grave polmonite, che dopo alcuni mesi si è aggravata portandolo alla morte.
Paladino della battaglia per il suicidio medicalmente assistito, si era battuto a lungo anche per la legge sul fine vita, poi bocciata dal consiglio regionale Veneto nelle settimane scorse: aveva partecipato alla raccolta firme, ai sit-in nelle piazze al fianco dell'associazione Coscioni, aveva incontrato i vescovi del triveneto per raccontare la sua esperienza diretta, ed era stato anche ascoltato in audizione in consiglio regionale prima del voto.