AGENTI AGGREDITI: "ORA BASTA, SERVONO PENE CERTE"
Poliziotti presi a calci e pugni. malmenati nel bel mezzo dei loro interventi, in alcuni casi addirittura negli uffici della Questura. Accade ancora, e anzi, denuncia oggi il Sindacato Autonomo di Polizia, accade sempre più di frequente. E spesso ad opera di stranieri violenti, contro i quali le armi di contenimento a disposizione degli agenti sono troppo poche, attacca il sindacato padovano.
Gli ultyimi episodi si sono registrati nella giornata di mercoledì, in piena città, con un bilancio di tre poliziotti della squadra Volanti finiti al pronto soccorso con prognosi dai 3 ai 5 giorni.
Due di loro erano intervenuti in un'abitazione privata dopo una richiesta di intervento. Qui hanno trovato un uomo di origine nigeriana che si è immediatamente opposto all'identificazione e ha dato il via ad una colluttazione, aggredendo i poliziotti: questi sono riusciti ad ammanettarlo e ad accompagnarlo in Questura, dopo che questi li aveva aggrediti a calci e pugni.
Un altro agente, che invece si trovava negli uffici della Questura per eseguire le operazioni di rito dopo il fermo di un soggetto di origine afghana, se l'è visto improvvisamente dare in escandescenza, ed è riuscito a bloccarlo solamente - anche in questo caso - dopo una furibonda colluttazione.
"Siamo stanchi di prestare servizio in queste condizioni", attacca il Sap, sindacato autonomo di polizia, per voce del suo segretario cittadino, Mirco Pesavento. "Questi soggetti", spiega, "sono sempre più spregiudicati e pericolosi, conoscono le falle di un sistema giudiziario che non garantisce la certezza della pena, e favorisce sempre di più reazioni come quelle accadute a Padova".
Per il sindacato, in una lettera aperta, la vera necessità è introdurre pene nuove e più severe, per tutelare i poliziotti in servizio. Perchè nella maggior parte dei casi, i soggetti interessati sono persone fermate già plurime volte, molto spesso per i medesimi reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti, e processati per direttissima senza però finire per scontare un giorno dietro le sbarre.
