ALPINISTI DISPERSI IN NEPAL, TRA LORO UN VENETO
                                
                                    
Da sabato si sono persi i contatti di due alpinisti italiani, Alessandro Caputo 37enne di Milano e Stefano Farronato 67enne vicentino di Cassola, impegnati in un’area remota del Nepal occidentale nella scalata del picco Panbari fino a 6.887 metri sull’Himalaya. La spedizione era partita il 7 ottobre.
Nelle ultime ore, in un’altra spedizione in Nepal, a causa di una valanga che si è abbattuta sul campo base, un altro alpinista italiano è morto a 5.630 metri nel distretto di Dolakha.
In questa spedizione invece i connazionali sono stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (a 5.000 metri). L'allarme è stato dato dal capo del gruppo, Valter Perlino, piemontese, rimasto al campo base, a causa di un malore accusato un paio di giorni fa. Perlino è stato recuperato da un elicottero delle autorità nepalesi, mentre le ricerche dei due alpinisti proseguono sebbene ostacolate dalle difficili condizioni meteo. La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata, anche con elicotteri, che hanno sorvolato la zona.
Sono ore di angoscia per i familiari degli alpinisti dispersi. Domani le squadre di soccorso tenteranno di ripartire alla loro ricerca. Parteciperà alla spedizione di soccorso anche il capo del gruppo, Valter Perlino
Il Nepal, che ospita otto delle dieci vette più alte del mondo, accoglie centinaia di alpinisti ogni anno in primavera e in autunno, una stagione considerata più rischiosa a causa del freddo e della neve. La scorsa settimana, il ciclone Montha ha colpito duramente il Nepal, provocando piogge torrenziali e nevicate che hanno bloccato numerosi escursionisti lungo i percorsi dell’Himalaya. Negli ultimi giorni, almeno sette alpinisti tra i quali un italiano sono morti.