AUTISMO, RICERCA E INFORMAZIONE FANNO LA DIFFERENZA
Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. L’autismo è infatti ancora poco conosciuto nella nostra società.
Non si tratta di una malattia ma di una condizione ereditaria che influenza il modo in cui una persona interagisce e comunica con gli altri. Un disturbo che, in realtà, si presenta in svariate forme:
la ripetizione di parole o frasi, la monotonia nel suono della voce, la mancanza di espressioni facciali, lo sviluppo sopra la norma di potenziale cognitivo in interessi specifici ed altro ancora.
Tuttavia la vera problematica per chi è autistico è la disinformazione sul tema, che spesso compromette la possibilità di diagnosi sin da subito. Una volta individuato il disturbo, infatti, con qualche accorgimento o trattamenti specifici, si può gestire la propria vita in modo normale.
Ad oggi, sono sempre di più le diagnosi di autismo in età adulta. Se un tempo gli studi prendevano in considerazione soprattutto uomini e perciò le diagnosi riguardavano in particolare bambini dai 3 ai 6 anni, la ricerca su questo tema sta avanzando. In Veneto, ad esempio, vediamo un aumento delle diagnosi sulle donne adulte, il cui autismo non è stato individuato prima.
L’importanza della ricerca e, soprattutto, dell’informazione è quindi di grande attualità anche nel nostro territorio.