AUTONOMIA: "PICCOLI AGGIUSTAMENTI E SARÀ PRONTA"
La bocciatura del referendum abrogativo è certamente un passo in avanti sostanziale, per il progetto dell’autonomia differenziata. Se fosse stata accolta la richiesta di consultazione popolare, non solo tutta la procedura si sarebbe interrotta almeno fino alle urne, ma verosimilmente avrebbe potuto incassare anche una possibile sconfitta, ed essere messa nel cassetto per sempre. Ora, invece, il via libera dei giudici costituzionali dà la possibilità al Governo di riprendere in mano il ddl Calderoli e di risistemarlo in quei passaggi che la stessa alta Corte aveva cancellato, rilevando alcuni profili di incostituzionalità soprattutto nella gestione dei livelli essenziali, della sussidiarietà tra Stato e regioni, e nell’attribuzione degli atti amministrativi. La legge va quasi riscritta, nelle sue parti principali. Per il professor Mario Bertolissi, il costituzionalista padovano che davanti alla Consulta aveva portato proprio le istanze della Regione del Veneto contro i ricorsi delle quattro regioni a guida centrosinistra che avevano impugnato il provvedimento, non serviranno però modifiche sostanziali.