DAZI E STARLINK: L’ASSE “CALDO” CON GLI USA
I dazi minacciati dal Presidente statunitense Trump fanno paura e allora anche l’Italia corre ai ripari.
In queste ore è partita per Washington una delegazione inviata Oltreoceano direttamente dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Obiettivo dialogare con la controparte americana e fare il punto della situazione.
Senza dimenticare, però, che la competenza sul tema è della Commissione Europea. Anche l’Italia, però, può fare la sua parte per tutelare la imprese. Tajani lo ha ribadito direttamente da Verona, nel giorno dell’inaugurazione della Fiera del Trasporto e della Logistica sostenibili, annunciando che il prossimo 21 marzo il Governo presenterà le sue contromisure.
Se saranno davvero introdotte, le tariffe doganali del 25% rischiano di avere gravi ripercussioni anche sui prodotti italiani: auto di lusso, farmaci, prosecco e componenti per l’elettronica i settori più a rischio.
Lo scorso anno l’Italia ha esportato per 65 miliardi negli Stati Uniti. Il rischio è che le imprese del Belpaese ne risentano per una cifra compresa tra i 4 e i 7 miliardi.
Per il presidente della Regione Zaia, però, questo non deve portare a un raffreddamento dei rapporti con Washington.
Sull’asse Italia-Stati Uniti in queste ore però si discute anche di Starlink. L’accordo del valore di un miliardo e mezzo di euro con la società di Elon Musk per la fornitura di un servizio di internet satellitare per comunicazioni militari sicure è al momento un punto di domanda. E anche la maggioranza di Governo non è coesa. Se da un lato c’è Salvini che spinge per chiudere, dall’altro Tajani ricorda come qualsiasi decisione verrà presa esclusivamente negli interessi del paese.