FONDI E IMPIEGATI, NUOVE CREPE TRA MEDICI E REGIONE
I medici di base del Veneto tornano all’attacco. E per la terza volta in pochi anni, la FIMMG decide di proclamare lo stato di agitazione della categoria.
Tornano tesi, i rapporti tra medici di famiglia e regione: motivo del contendere, stavolta, è il problema del personale, l’aiuto di impiegati che dovrebbero assistere i camici bianchi nel gestire i loro studi professionali. La Fimmg aveva proposto alla Regione di ricevere la cifra che serve a pagare 14 ore settimanali per ogni medico di medicina generale, ma nella bozza di proposta di accordo giunta da palazzo Balbi a inizio dicembre ne sono state offerte solamente la metà: sette ore. È stato qui, che i medici di base si sono rivoltati di nuovo: una proposta irricevibile, secondo la categoria, perché non risponde ai bisogni reali della popolazione. Accusa, a cui ha fatto seguito la risposta dell’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, che ha respinto al mittente le accuse di mancanza di confronto, ricordando che erano stati proprio i medici ad abbandonare il tavolo negoziale a dicembre.
Al di là della dialettica, rimane evidentemente il problema delle risorse. Un problema che rimane, e che ancora una volta apre crepe tra medici e regione.