GIORNATA DELLA MEMORIA: CERIMONIA DEL COMFOP NORD
A Padova, le celebrazioni del Giorno della Memoria sono iniziate questa mattina con una cerimonia solenne presso il Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto. Un momento carico di significato, dedicato a ricordare le vittime della Shoah, le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei in Italia e i tanti italiani deportati o uccisi nei campi di concentramento nazisti. L’evento ha reso omaggio anche a coloro che, mettendo a rischio la propria vita, hanno salvato i perseguitati e si sono opposti al progetto di sterminio.
Cerimonia al Tempio dell’Internato Ignoto
Organizzata in collaborazione con il Comando Forze Operative Nord dell’Esercito, la cerimonia è culminata nella deposizione di una corona d’alloro sulla tomba dell’Internato Ignoto, situata all’ingresso del Tempio. Un picchetto armato del 32° reggimento trasmissioni ha reso gli onori militari.
All’iniziativa hanno partecipato numerose autorità locali, tra cui il Prefetto di Padova, Giuseppe Forlenza, il Sindaco, Sergio Giordani, il Comandante delle Forze Operative Nord dell’Esercito, Generale Maurizio Riccò, e il Questore Marco Odorisio. Presenti anche la Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI) di Padova, Lucia Rampazzo, e rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Simbolo importante della giornata è stato il Gonfalone dell’Università di Padova, decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Consegnate Medaglie d’Onore e posizionate le pietre d’inciampo
Successivamente, il Centro Culturale San Gaetano ha ospitato un incontro con una numerosa rappresentanza di studenti. Le autorità hanno tenuto discorsi commemorativi e sono state consegnate le Medaglie d’Onore alla memoria di militari e civili deportati nei lager nazisti.
Le celebrazioni si sono concluse con un gesto simbolico ma denso di significato: lungo le vie Calatafimi, Barbarigo e dell’Arco sono state posizionate quattro nuove pietre d’inciampo dell’artista Gunter Demnig, in ricordo di cittadini padovani deportati e assassinati ad Auschwitz. Un monito a non dimenticare e un invito a riflettere sul passato per costruire un futuro migliore.