GLI AUTOVELOX FANNO LE MULTE MA NON SONO OMOLOGATI
La differenza tra approvazione e omologazione, nel campo degli autovelox, fa tutta la differenza del mondo.
Sono sempre di più gli episodi di multe eseguite dagli strumenti che però risultano non omologati, l’ultimo di questi pochi giorni fa sulla Romea.
L’automobilista, multato di 180 euro per aver superato di 16 chilometri orari il limite di velocità, ridotti a 11 con la tolleranza, si è opposto sostenendo che il dispositivo non avesse l’autorizzazione necessaria.
La giudice di pace, seguendo il Codice della Strada, gli ha dato ragione annullando così, la multa.
Tutto questo è iniziato con una sentenza della Corte di Cassazione nell'aprile 2024, che ha dichiarato nulle le sanzioni rilevate da autovelox approvati ma non omologati.
Questo però ha portato a moltissimi ricorsi da parte dei guidatori, che i giudici hanno accolto positivamente.
Per risolvere la situazione, a gennaio 2025 il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare in cui spiegava la differenza tra i due diversi casi, come dice la legge, invitando i Prefetti a respingere i ricorsi.
Tuttavia i tribunali, non obbligati a seguire le circolari ministeriali, hanno continuato ad applicare la linea della Cassazione.
Il Comune infatti deve fornire la certificazione, altrimenti le multe verranno annullate.
Di fronte a questo, la possibilità è quella di spegnere gli autovelox fino a quando il Governo non aggiornerà la normativa per chiarire le procedure ma lo stesso esecutivo e molti Comuni non vogliono cedere e preferiscono continuare a fare ricorso fino alla Cassazione.
La battaglia legale quindi continua e nel frattempo gli autovelox privi di omologazione rischiano di far annullare migliaia di multe, con un costo per le amministrazioni e i contribuenti.