IL DL SALVA-CAMICI NON BASTA: "BISOGNA INVESTIRE"
Con il via libera definitivo della Camera dei Deputati, entra ufficialmente in vigore il decreto legge del Governo che inasprisce le pene per chi commette atti di violenza e aggressioni contro i camici bianchi, e anche per chi danneggia i beni destinati all'assistenza sanitaria, come ospedali e ambulatori. Il provvedimento, passato con 144 voti favorevoli, da oggi introduce, nei casi di aggressione e lesioni personali commesse contro medici e sanitari, l'arresto obbligatorio in flagranza di reato e la possibilità, in particolari condizioni, anche l'arresto differito. Chi danneggia locali o beni del patrimonio sanitario pubblico, verrà invece portato a citazione diretta in giudizio, e risponderà del reato di danneggiamento.
Misure che proveranno a fungere da deterrente, alla recrudescenza di gravi episodi di violenza a danno dei professionisti e delle strutture sanitarie pubbliche, in particolare nei reparti di pronto soccorso. Un inasprimento delle norme che era atteso, sostengono i medici, ma che di certo non può essere del tutto risolutivo.
Negli anni, l'aumento dei posti di polizia e dei presidi delle forze dell'ordine negli ospedali non è bastato a fermare la furia contro medici, infermieri e operatori sanitari. In attesa di capire se basterà, questo nuovo decreto che da oggi diventa legge dello Stato, c'è da sottolineare che il vero problema è il motivo per cui, nella maggioranza dei casi, questi fenomeni avvengono. Il paziente esasperato è un paziente che non riceve le cure e l'assistenza di cui ritiene di avere diritto. E per quanto sia deprecabile e da condannare, prendersela coi medici che ci si ritrova a tiro, per fermare davvero questa escalation bisogna intervenire alla radice del problema.