IN VENETO SEMPRE MENO GIOVANI SCELGONO IL LICEO
Per i poco più di 43 mila studenti veneti iscritti alle classi prime del prossimo anno scolastico, la scelta più importante era quella che riguardava i ragazzi che stanno per terminare la terza media e che dovevano, entro sabato scorso, scegliere il proprio indirizzo per le scuole superiori. E i primi dati sulle scelte operate nelle sette province dai nostri ragazzi, ci raccontano alcune cose interessanti.
La prima: Veneto ed Emilia Romagna sono le due regioni d’Italia con le maggiori percentuali di iscritti agli istituti tecnici e professionali. La seconda: il Veneto è la seconda regione d’Italia per il minor numero di iscritti ai licei. L’appeal di un percorso di formazione ormai lontanissimo dal mondo del lavoro di oggi, evidentemente si fa sentire. I ragazzi sono sempre meno attratti dalla conoscenza teorica, è il pratico a servire nella vita di tutti i giorni, anche per chi comunque dopo vuole iscriversi all’università.
Tecnici e ITIS crescono entrambi: il 39% degli studenti (lo 0,5% in più rispetto allo scorso anno) ha scelto un istituto tecnico per il percorso degli studi superiori (per il 17% quelli economici, per il 21 quelli tecnologici). Quasi il 15 per cento di loro invece ha scelto gli istituti professionali, in crescita dello 0,4%. A calare sono solamente le iscrizioni ai licei, anche se la fetta di ragazzi e ragazze che scelgono il liceo rimane la più ampia, il 45,9%, con una media italiana che però è dieci punti superiore. La forbice rispetto ai tecnici tecnici continua ad assottigliarsi, visto che i licei nel 2024 perdono quasi un punto percentuale di iscritti. E a proposito di conoscenze troppo teoriche, fa specie il crollo del liceo classico (scelto solo dal 3% degli studenti) e meno gettonato persino dell’artistico. Bene lo scientifico, complessivamente scelto da uno studente su 5.
C’era molta curiosità, infine, su quanto successo avrebbero riscosso i nuovi cicli di istruzione superiore introdotti dal ministero quest’anno. Il 4+2, ovvero il diploma ITIS quadriennale con la possibilità poi di una professionalizzazione biennale in azienda e non solo: gli iscritti ci sono e partiranno quasi tutti i corsi organizzati, da quello navale di Venezia, a quello agricolo di Feltre, all’informatico di Villafranca veronese. Autentico flop invece per il liceo del “made in Italy”: in tutta Italia si sono registrate solo 375 iscrizioni.