INSOSPETTABILE NELLA MARCA, ERA UN NARCOS RICERCATO
A Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, gli uomini della Guardia di Finanza di Venezia hanno arrestato il capo di un’organizzazione criminale internazionale che gestiva l'arrivo dal Sudamerica in Europa di tonnellate di cocaina. Una traffico che tra il 2021 e il 2022 era riuscito ad importare da oltre oceano ingentissime quantità di polvere bianca. Un arresto che certifica ancora una volta il ruolo centrale, al giorno d'oggi, della criminalità albanese nello smercio all'ingrosso delle sostanze stupefacenti in Europa.
Chi era, il boss nel narcotraffico residente nella Marca? All'apparenza un insospettabile. Ha 39 anni, e da oltre due decenni viveva a Castelfranco, Si era radicato nel territorio trevigiano dove era impiegato in una nota azienda di Castelfranco e all’apparenza conduceva un’esistenza tranquilla. La sua fedina penale registrava alcuni precedenti per spaccio, risalenti ad una decina di anni fa quando aveva avuto alcuni problemi con la legge, poi però per anni le forze dell'ordine di lui non avevano saputo più nulla. Aveva tenuto una condotta, insomma, quasi esemplare, se non fosse che nel frattempo era il vertice di un'organizzazione criminale che importava cocaina in tutta Europa. La base operativa era a Liegi, in Belgio: è stato proprio lì che la polizia belga ha rintracciato e arrestato i suoi sodali, spiccando a carico del loro boss un mandato di arresto europeo. Così, la segnalazione è arrivata fino a Venezia: le Fiamme Gialle lo hanno osservato a distanza per un po' di tempo, l'hanno rintracciato e arrestato trovandolo beatamente a casa propria. Ora, mentre l'uomo è rinchiuso nel carcere di venezia, le autorità italiane valuteranno se sussistono le condizioni per la sua estradizione in Belgio.
L'ennesima riconferma di come la criminalità albanese oggi abbia il monopolio in tutto il continente, sul traffico di cocaina. Le forse dell'ordine di mezza Europa stanno indagando tutt'ora su questo filone: la certezza, è che gli albanesi oggi siano coloro che controllano l'arrivo dei carichi dal Sudamerica, in collaborazione o con il placet con la ndrangheta calabrese che da decenni ne controlla ogni movimento, e che ne gestiscano lo smercio all'ingrosso. Una volta erano coloro che spacciavano le piccole quantità al dettaglio, oggi hanno scalato le gerarchie e sono diventati i fornitori a livello continentale, mentre i piccoli spacciatori sono principalmente gli immigrati nordafricani. Ecco allora che è proprio qui, che si concentra la lotta al traffico internazionale di stupefacenti da parte delle polizie di mezza Europa.