INVESTE DUE PERSONE CON L’AUTO,UNO È IN FIN DI VITA
Ha travolto con la sua auto due persone che sostavano sotto la finestra del suo appartamento.
Il fatto è successo nella notte tra lunedì e martedì in Piazzale Bainsizza, a Mestre, nel centro della delicatissima area di via Piave, centro nevralgico di spaccio e consumo di droga in città.
L’investitore, un cittadino di nazionalità moldava, è già stato fermato dalla Polizia. La sua auto, dopo essersi scagliata su di loro, è finita contro un muretto.
Le vittime sono un 45 enne tunisino, ricoverato in Ospedale e già dimesso, e un 40enne italiano, residente a Santa Maria di Sala. Quest’ultimo ha avuto la peggio, ed attualmente si trova in Rianimazione, dove sta lottando tra la vita e la morte.
Gravissime le ferite riportate, è possibile che sia stato investito più volte dall’auto.
Le indagini sono ancora in corso ma secondo le prime ricostruzioni i due feriti sarebbero due persone con problemi di tossicodipendenza, che sostavano abitualmente nelle vicinanze dell’abitazione dell’uomo.
In base alle prime indiscrezioni, sembrava che l’uomo avesse volontariamente investito i due stanco, a quanto pare, di vederli costantemente trascorrere la notte sotto casa sua.
In giornata, però, in un comunicato diffuso alla stampa, la Questura di Venezia ha specificato come al momento non siano emersi elementi che consentano di ritenere volontario il comportamento dell’uomo.
In ogni caso si tratta dell’ennesimo fatto di cronaca nel quartiere più delicato della città, quello di via Piave, a ridosso della stazione di Mestre.
Una zona, purtroppo, tristemente nota per spaccio e consumo di sostanza stupefacente, che i presidi delle forze dell’ordine, aumentati sensibilmente negli ultimi mesi, hanno risolto solo in parte.
Per associazioni e comitati veneziani, gli stessi che sabato hanno sfilato in corteo proprio in quella porzione di città dopo la morte di Giacomo Gobbato, la situazione attuale è il frutto di politiche sociali assenti, dove gli ultimi sono abbandonati a loro stessi.
Intanto, però, sarà fondamentale attendere l’esito di ulteriori indagini da parte della Questura, per capire se si sia trattato di un atto volontario o di una semplice, tragica, fatalità.