L'INFLUENZA COMINCIA A PICCHIARE DURO
La stagione influenzale è partita 'forte'. Dall'inizio dell'autunno, secondo il sistema di sorveglianza dell'Istituto Superiore di Sanità, già 2,1 milioni di italiani sono finiti a letto a causa di infezioni respiratorie. I responsabili sono i diversi virus che stanno circolando in questo periodo: dai Rhinovirus a SarsCoV2. Nelle ultime settimane, però, sono in forte crescita anche i virus influenzali, che, anche per via della nuova variante A/H3N2 , quest'anno hanno anticipato la stagione di 3 o4 settimane. In Italia, la scorsa settimana l'11,2% dei campioni analizzati dai laboratori coinvolti nella sorveglianza era positivo a virus influenzali. Un valore molto alto, che lo scorso anno è stato raggiunto soltanto intorno alla metà di dicembre. Come nelle precedenti stagioni, anche quest'anno i bambini piccoli sono i più colpiti: nella scorsa settimana hanno contratto infezioni respiratorie più di 25 piccoli ogni 1.000. Metro di misura per comprendere quanto potrebbe avvenire quest’inverno in Europa, per i virologi l’emisfero australe appena uscito dall’inverno e dove la situazione contagi è stata disastrosa. I medici di base australiani hanno infatti lanciato l'allarme, dopo una stagione influenzale record in cui sono stati segnalati oltre 410.000 casi confermati in laboratorio. I numeri allarmanti hanno superato il precedente massimo storico di 365.000, registrato l'anno scorso. Un vero e proprio campanello d'allarme per l’Europa. Le raccomandazioni sono sempre le stesse che abbiamo appreso durante la pandemia e restano valide anche in presenza dei virus influenzali. Vaccinarsi, l’arma più efficace a nostra disposizione. Non solo aiuta a proteggerci il più possibile, ma protegge anche le persone che ci circondano. In Veneto i dati mostrano un trend inferiore rispetto alla media nazionale con 30mila infetti . Maggiormente colpiti anche in questo caso sarebbero i bambini nella fascia 0-4 anni , rispetto agli over65. Un dato che preoccupa, potrebbe essere letto come una sfiducia da parte dei neo-genitori nei confronti delle vaccinazioni che in realtà evitano molte corse al pronto soccorso specialmente nel caso del virus sinciziale.