L’ITALIA SI È FERMATA CONTRO LA MANOVRA
Manifestazioni in tutto il paese nella giornata di sciopero generale contro la legge di bilancio.
Lavoratrici e lavoratori sono scesi in piazza per protestare contro una finanziaria che rischia di impoverire milioni di italiani.
I sindacati lamentano i tagli alla sanità pubblica e alla scuola, i mancati aumenti delle pensioni e il rinnovo contrattuale, non avvenuto, per circa 5 milioni di di persone in Italia. Ma soprattutto nessuna misura per combattere il caro vita che sta mettendo in ginocchio famiglie e lavoratori.
La mobilitazione ha interessato una quarantina di piazze in tutto il paese e ha visto anche la partecipazione dei leader dei partiti di opposizione.
A Torino scontri tra forze dell’Ordine e antagonisti che hanno cercato di sfondare il cordone di polizia. Bruciate dai manifestanti le foto della Premier Meloni e del Ministro dei Trasporti Salvini.
Cortei anche nei capoluoghi veneti. A Mestre 7 mila persone hanno sfilato dalla Stazione a Piazza Donatori di Sangue chiedendo misure strutturali anziché il continuo ricorso ai bonus una tantum.
A Padova erano invece in cinquemila: partenza e arrivo, in questo caso, in Piazza Garibaldi. Nel mezzo il corteo tra le vie del centro storico.
Molto alta l’adesione allo sciopero sia nel pubblico che nel privato. Punte del 70% nei trasporti, nonostante le sole quattro ore di astensione in virtù della precettazione firmata nei giorni scorsi da Salvini.
Punte anche più alte invece nella scuola e nella sanità, dove erano garantite solo le urgenze.