L'ULTIMO SALUTO A GHELLER, SIMBOLO DEL FINE VITA
La canzone di Madonna "Rain", ha risuonato la mattina di lunedì 26 febbraio all'esterno della chiesa San Giuseppe a Cassola in Provincia di Vicenza mentre il feretro arrivava sul sagrato, per l'ultimo saluto a Stefano Gheller. Il 51enne vicentino affetto da una grave forma di distrofia muscolare ereditata dalla madre e simbolo della battaglia per il suicidio medicalmente assistito è deceduto nel pomeriggio di giovedì 22 febbraio in seguito a complicazioni legate a un ricovero. Gheller, era diventato il simbolo delle battaglie per i diritti civili: attaccato al ventilatore da 35 anni per primo il 13 ottobre 2022 aveva ottenuto dalla sanità veneta l'autorizzazione al suicidio assistito. Quel giorno aveva commentato così: “Potrò porre fine alla mia esistenza quando la sofferenza diventerà insopportabile, una notizia che mi ha fatto amare ancora di più la vita”.
In tantissimi sono accorsi per dargli l'ultimo saluto. Tra loro Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni che lotta da anni per promuovere l’eutanasia legale. Le esequie sono state celebrate dal vescovo emerito di Vicenza che ha ricordato come Stefano amasse la vita. In prima fila anche la sorella di Gheller, Cristina, affetta dalla sua stessa malattia: "Ciao amore mio. Ti prometto che cercherò di lottare per vivere una vita dignitosa e libera come volevi tu". Presente anche il presidente del Veneto Luca Zaia, da sempre al fianco nella battaglia di Gheller: "Stefano non ha fatto politica, si è occupato della libertà. Credo che abbia fatto quello che altri non hanno fatto e si sono girati dall'altra parte", ha detto.