LA FURIA SUGLI ANZIANI PER DUE SPICCIOLI: ARRESTATI
Questa volta siamo ben oltre le truffe di cui vi parliamo sempre nei nostri telegiornali. Le vittime sono le stesse: persone anziane, sole e vulnerabili, colpite all'interno delle loro abitazioni.
I fatti, però, sono ben diversi. Una lunga serie di colpi efferati, crudeli e violenti, commessi da due ragazzi giovanissimi, uno addirittura minorenne, in tutto e per tutto professionisti del crimine, che non avevano alcuno scrupolo nell'affrontare e minacciare persone indifese e inermi, e non si fermavano nemmeno di fronte ai loro pianti, o peggio ancora alle loro disabilità.
Sono finiti in carcere, arrestati dopo gli ultimi due colpi lo scorso 29 giugno, due ragazzi di 27 e 18 anni. Nati in Italia da famiglie di origine sinti, si conoscevano da anni e da tempo, ritengono gli inquirenti, avevano messo in piedi una consolidata coppia criminale che solo tra maggio e giungo di quest'anno si era resa protagonista di almeno otto episodi di rapina, furto e lesioni. Atti commessi con un'efferatezza che lascia basiti, soprattutto per l'esiguo valore del bottino che riuscivano ad accumulare.
Il loro modus operandi era consolidato. Perlustravano strade e case alla ricerca delle loro vittime, poi suonavano al campanello: chiedevano indicazioni per una via inesistente, un nome improbabile che lasciava di stucco gli anziani alla porta. Per convincerli, invitavano a chiedere consiglio ai familiari, per capire se conoscessero almeno loro queste vie improbabili. Ma era solo un escamotage per capire se fossero soli in casa: solo una volta appurato ciò, se ne andavano. E dopo pochi minuti, facevano irruzione sfondando porte e finestre, e agivano con una violenza agghiacciante.
Non stiamo parlando di disagio giovanile. Qui si parla di giovani e minorenni abituati a delinquere. I Carabinieri stanno cerando di ricostruire i loro movimenti, per capire dove e quando potrebbero aver colpito ancora, e per capire se dietro ci sia una regia superiore che la momento non può essere esclusa, visto che si muovevano cambiando spesso automobile, sempre intestata a prestanomi. Certo è che i fatti lasciano davvero di stucco: per pochi spiccioli, i ragazzi prendevano per il collo persone in carrozzina, esercitavano violenze fisiche e verbali, a chi non aveva nulla in casa strappavano le fedi nuziali dalle dita. I Carabinieri sono riusciti ad assicurarli alla giustizia, ma chissà quale scia di terrore e di dolore, erano già riusciti a lasciare dietro di sé.