MORTI SUL LAVORO: VENETO VIRTUOSO, MA NON BASTA
Sicurezza sul lavoro, si migliora ma bisogna fare di più. Nel 2024 in Veneto sono morti 79 lavoratori, circa sette ogni mese. Un dato in deciso calo rispetto al 2023, quando invece erano stati 101. Sono Verona e Venezia, rispettivamente con 14 e 11 decessi, le province che hanno fatto registrare più morti sul lavoro.
Il Veneto così chiude l’anno in zona bianca, insieme alle Marche è la regione in cui si conta la più bassa incidenza di mortalità, nonostante si tratti di un territorio tra i più produttivi del paese.
Anche qui, però, ci sono delle eccezioni: è il caso del bellunese, dove l’incidenza è più alta rispetto alla media regionale: più di 33 morti per milione di occupati contro i 24 del Veneto.
I settori più colpiti sono manifattura, costruzioni e commercio, seguiti da trasporti e sanità.
L’anno scorso sono state oltre 70 mila le denunce di infortunio, segno di come sia comunque necessario continuare ad investire in sicurezza per abbassare di più questi numeri.
Nelle ultime settimane, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Venezia hanno riscontrato numerose violazioni in materia di sicurezza sul lavoro nell’operazione condotta tra Chioggia, Bibione, Santa Maria di Sala e San Michele al Tagliamento. Le ispezioni hanno riguardato diversi settori, tra cui autotrasporto, edilizia e commercio, portando a 15 sanzioni nei confronti di altrettanti imprenditori.
Le infrazioni più gravi hanno riguardato la mancanza di misure di sicurezza, l’utilizzo di attrezzature non conformi e la presenza di lavoratori in nero. In particolare, tre cantieri edili sono stati sospesi a causa di gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori, esposti a pericoli di caduta dall’alto e privi del Piano Operativo di Sicurezza.
A livello nazionale, quella delle morti bianche continua ad essere una piaga difficile da estirpare: 1090 infortuni mortali nell’anno appena trascorso, 50 in più rispetto al 2023.
E i dati sono ancora più drammatici per i lavoratori stranieri: per loro il rischio di morte sul lavoro continua a essere più che doppio rispetto agli italiani.