PIOGGIA RECORD, MA VENETO SALVO: "DISASTRO EVITATO"
Siamo di fronte ad un evento meteorologico eccezionale, catalogabile come un grande evento alluvionale. Quella che è caduta sul veneto nelle ultime 36 ore, è una quantità di pioggia paragonabile a quella della grande alluvione del 2010, persino alla tempesta Vaia: allora fu il vento, sulle montagne venete, a lasciare sulla sua strada una scia di distruzione totale, ma se in quell’occasione il picco di pioggia registrato fu di 187 millimetri in 24 ore, questa volta si sono registrati livelli ancora più alti. 188 millimetri a Seren del Grappa, 208 a Recoaro nel totale delle ultime 24 ore, e ancora 185 a Sant'Antonio del Tortal, tra le province di Treviso e Belluno, 203 a Valli del Pasubio. Nessun fiume, però, in Veneto è tracimato: Vicenza è finita sott’acqua perché è caduta talmente tanta acqua in poco tempo che il sistema idrico non è riuscita a smaltirla. La situazione, definita critica in queste ore soprattutto per il Bacchiglione e il Bisato, è stata tenuta sotto controllo grazie ai bacini di laminazione costruiti negli ultimi anni. Senza quelli, sarebbe stato un altro disastro.
Il Veneto, in questi ultimi anni, ha realizzato e completato 13 bacini, collaudati evidentemente con successo in queste ore, e altri 10 li ha in cantiere o in progettazione. Il presidente Zaia ha firmato lo stato di crisi, per l’evento atmosferico di questi ultimi due giorni, ma si è detto poco ottimista sul fatto che da Roma arrivino i fondi: il veneto li aspe4tta ancora dalla scorsa estate per ripianare i danni delle grandinate.
Sulle montagne, l’aumento delle temperature media ha innalzato la quota neve a 1400-1500 metri, ma ha anche alzato al livello 4 il rischio valanghe. Acqua, anche quella delle nevi, che prima o poi scenderà a valle. La buona notizia, è che almeno dal punto di vista atmosferico il peggio sembra passato.