REGIONE VENETO, QUASI AL VIA PRIMI PASSAGGI IN AULA
In attesa dell'ufficialità del calendario, le indiscrezioni si fanno sempre più fitte. La prossima settimana, quella prima delle feste natalizie, sarà certamente quella che vedrà debuttare la nuova legislatura della regione. Lunedì, probabilmente alle 15.30, a Palazzo Ferro Fini si radunerà la prima seduta del nuovo Consiglio regionale del Veneto: a presiederla sarà il consigliere più anziano, e cioè Riccardo Szumski, assistito dai due più giovani, Jacopo Maltauro e Matteo Pressi. Tutti e tre new entry, nella sala consiliare veneziana.
E l'ordine del giorno è presto detto: bisognerà eleggere il nuovo Presidente del consiglio regionale, e i partiti di maggioranza sono d'accordo nell'eleggere Luca Zaia, e poi l'ufficio di presidenza. Dopodiché, probabilmente giovedì 18 dicembre, il presidente Alberto Stefani comunicherà al Consiglio la nuova giunta e il programma di governo.
Un governo che per la quarta volta parlerà padovano, nella storia del Veneto: un record. La provincia euganea torna, con l'elezione del 33enne di Camposampiero, a esprimere il presidente regionale. Era già accaduto con Frigo, Bottin e ovviamente Galan. Si ferma a quota tre presidenti espressi invece Treviso, con Zaia, Feltrin e Bernini, che nacque a Ferrara ma fu trevigiano d'adozione. Vicenza invece espresse Cremonese e Pupillo, mentre il veronese Tomelleri, primo presidente del Veneto nel 1970, è stato anche l'unico scaligero. Nessun presidente del Veneto, insomma, è mai arrivato da Belluno o da Rovigo, e pensate: nemmeno da Venezia. Centrale, iconica e centro del potere, la Laguna. Ma non quando c'è da scegliere il capo del governo regionale.