TV7 NEXT - INEST: INNOVAZIONE A NORDEST
                                
                                    
Innovazione, tecnologia e territorio: sono questi i tre pilastri su cui si fonda iNest, il consorzio guidato dal professor Franco Bonollo, nato per creare sinergie tra università, enti di ricerca e imprese del Nordest. Finanziato dal PNRR, il progetto ha l’obiettivo di trasformare la ricerca accademica in soluzioni concrete per lo sviluppo sostenibile e la competitività del territorio.
Come spiega  Bonollo, “iNest potremmo definirlo come innovazione Nord Est: un sistema che ha messo insieme gli atenei e i centri di ricerca per collaborare in maniera coordinata e sviluppare soluzioni innovative destinate al territorio.”
Il consorzio ha coinvolto università come Padova, Venezia, Udine, Trieste e Verona, insieme a enti pubblici e privati, con un approccio integrato e multidisciplinare. Le aree di intervento sono molteplici: dalle città sostenibili agli ambienti di lavoro intelligenti, dall’agroalimentare alla manifattura avanzata, fino alla valorizzazione delle aree montane e marittime.
Dalla ricerca al territorio: i risultati del progetto iNest
Una delle chiavi del successo di iNest è stata la capacità di tradurre la ricerca in impatti concreti. Attraverso i cosiddetti bandi a cascata, sono stati finanziati oltre 200 progetti di ricerca applicata, dando vita a soluzioni innovative in tutti i settori coinvolti.
Il consorzio ha messo in rete più di 200 docenti e ricercatori universitari strutturati, e ha permesso l’assunzione di oltre 400 giovani, creando un ecosistema di collaborazione che unisce competenze accademiche e bisogni del sistema produttivo.
Il risultato? Quasi 800 pubblicazioni scientifiche riconosciute a livello internazionale, segno di un’attività intensa e di una rete che funziona. Ma soprattutto, la nascita di un metodo di lavoro condiviso tra università e imprese, destinato a durare nel tempo.
Con la chiusura del finanziamento PNRR prevista per dicembre 2025, la vera sfida per iNest è quella di consolidare i risultati ottenuti. “Ora serve capitalizzare l’esperienza acquisita”, afferma Bonollo, indicando tre direzioni principali per il futuro:
	- formazione permanente nelle aziende, per diffondere le competenze maturate
 
	- trasferimento tecnologico più diretto tra ricerca e impresa
 
	- osservatori tecnologici per monitorare l’evoluzione dei bisogni territoriali
 
L’obiettivo è mantenere viva la rete creata, continuando a generare valore e innovazione per il Nordest anche dopo la fine del PNRR.
iNest, un ecosistema che guarda al futuro
iNest non è stato solo un progetto di ricerca, ma un ecosistema umano e scientifico capace di far dialogare realtà diverse in un’ottica di sviluppo sostenibile. Come sottolinea il presidente Bonollo, “le collaborazioni continuano e si potenziano quando le persone imparano a lavorare insieme”.
E proprio da questa abitudine condivisa nasce il vero lascito di iNest: un modo nuovo di fare innovazione, che parte dalle persone per arrivare al territorio.