UN ANNO FA LA GRANDINE, ORA I RISARCIMENTI RIDICOLI
Il veneto incrocia le dita, in questa prima ondata di maltempo di fine estate. E lo fa non solo sperando che eventuali danni siano contenuti, ma perché in molti territori si attendono ancora i risarcimenti per la devastazione di oltre un anno fa. E un nuovo cataclisma non farebbe che aggravare la situazione: pioverebbe sul bagnato, letteralmente.
I sindaci della Riviera del brenta, in particolare, sono infuriati col Governo e meditano di scrivere una lettera alla premier Meloni: a seguito della violenta grandinata che nel luglio 2023 devastò il Nord Italia, Palazzo Chigi ha infatti stanziato 57 milioni di euro di ristori alla regione del Veneto, da assegnare, a titolo di rimborso, a chi subì danni.
Peccato che il solo comune di Dolo, per fare un esempio, subì danni per oltre 50 milioni di euro. È evidente, che i risarcimenti promessi sono lontanissimi, da quelli minimamente necessari.
In provincia di Venezia, la più colpita, si registrarono con danni al patrimonio privato per 368 milioni di euro, di cui oltre 300 solo ai beni immobili. Oggi, di fronte a questi 57 milioni complessivi assegnati al Veneto, i sindaci perciò ritengono ‘surreale’ la gestione delle procedure per i rimborsi. A più di un anno di distanza dall’accaduto, a Dolo è arrivato il 2,5% delle spese sostenute dai cittadini per il recupero di edifici e strutture commerciali. Non stupiamoci perciò se i cittadini, gli imprenditori e gli agricoltori non saranno più disposti a dare credito e fiducia né alle istituzioni né alla politica.