VOTO A NOVEMBRE: IL BALLETTO DELLE REGIONALI VENETE
Il balletto delle regionali venete viaggia, ad ora, sul filo delle ipotesi e delle esclusioni. Chi sarà il candidato del centrodestra? La risposta è: non si sa, ma sicuramente non sarà Zaia. Quando si andrà a votare per le regionali?Non si sa, ma sicuramente non si può andare oltre il 23 novembre. Su quest’ultima forbice, però, più passa il tempo più avanza anche il limite minimo per le urne, mentre quello massimo rimane fisso e la forbice si assottiglia: per indire le elezioni regionali, Palazzo Balbi deve convocare i comizi elettorali almeno con 50 giorni di anticipo. E allora ecco che, per un calcolo puramente aritmetico, possiamo già sin d’ora assicurare che il Veneto voterà a novembre. Per votare a fine ottobre, Zaia dovrebbe convocare le elezioni da qui a tre giorni al massimo, ed è escluso che questo accada. Per votare il 23 novembre, la scadenza sono i primi di ottobre: Zaia ha ancora qualche settimana per indire i comizi, e lo farà confrontandosi anche con gli alleati.
Quanto al vertice tra i leader dei tre partiti di maggioranza, l’ipotesi che si svolga giovedì a margine del Consiglio dei Ministri rimane in piedi, ma non considera che proprio il leader del Carroccio è atteso in Veneto nei prossimi giorni. Salvini mercoledì sarà a Venezia, vista l’apparizione della compagna Francesca Verdini (produttrice di mestiere) alla Mostra del Cinema, e poi sabato ad Oppeano dove si tiene la festa della Lega: scontato un incontro anche con Zaia, ma non è detto che ci sia un confronto sul nome del suo possibile successore. Qualcuno sostiene che Salvini abbia già in mano l’accordo per un candidato leghista, così da poterlo rivendicare a Pontida il 20 settembre. Altri, ipotizzano addirittura che il nome venga scelto – sulla base dei risultati - dopo le urne regionali delle Marche a fine mese. Relegando così il Veneto – e i suoi cittadini – a mere tessere di un giochetto politico che a questo punto comincia a stufare. «L’ennesima puntata della telenovela surreale, Zaia e la destra continuano a tenere in ostaggio la democrazia, come se la Regione fosse roba loro», ha detto il senatore dem Andrea Martella, segretario veneto del Partito Democratico. «Si finni la data: i cittadini hanno diritto di sapere quando si vota, i candidati hanno diritto a una campagna elettorale trasparente. Questo è un insulto alla pazienza e all’intelligenza dei veneti».
