AFFITTI BREVI A VENEZIA, GIOVEDì IN GIUNTA

Affitti brevi a Venezia, si entra nella fase decisiva. Giovedì il nuovo regolamento approderà in Giunta comunale per essere approvato. A distanza di più di due anni dall’Emendamento Pellicani, la norma, varata in Parlamento, che consente a Venezia di dotarsi di misure ad hoc per regolare il tema delle affittanze turistiche, la città è pronta a fare sul serio.

Il testo del nuovo regolamento è ancora top secret, ma alcuni capisaldi già si conoscono: nessuna novità ai proprietari che vorranno affittare ai turisti per un massimo di 120 giorni all’anno.

Tutti gli altri, invece, dovranno sottostare a regole ben precise: dovranno consegnare di persona le chiavi ai turisti, quindi addio ai check in utilizzando la cassetta di sicurezza con il codice di sblocco fornito dal proprietario. E soprattutto, dovranno ricordare ai turisti i comportamenti da seguire a Venezia: vietato tuffarsi nei canali, vietati i rumori molesti, vietato lasciare la spazzatura dove capita, vietato fare baccano in tarda notte.

Indicazioni che, peraltro, ci paiono di buonsenso al di là della città in cui ci si trova. Insomma, la sensazione è che non siano queste le norme decisive per risolvere il problema dell’ouverturism a Venezia.

Piuttosto, c’è ancora un nodo da sciogliere all’interno della maggioranza: concedere o meno nuove licenze oltre a quelle che già ci sono? Un tema non secondario se consideriamo che nel centro storico di Venezia ci sono circa 5.800 strutture adibite ad affitti brevi per un totale di circa 22.500 posti letto.

Se però aggiungiamo anche i posti letto offerti dalle strutture tradizionali, come gli alberghi, arriviamo a circa 50 mila, quindi di più rispetto al numero di residenti.

Decisamente troppi, e su questo è necessario intervenire per evitare che l’isola di Venezia finisca del tutto, prima o poi, in mano ai turisti.