BASTA CODE DAVANTI ALLA BASILICA DI SAN MARCO
L’anno nuovo è da poco iniziato e sta già portando una ventata di novità nel capoluogo veneto.
Si punta a rimodellare il turismo, da tempo tema caldo per la città di Venezia, partendo da uno dei suoi simboli, la Basilica di San Marco.
Nonostante sia tra le mete preferite tra le migliaia di persone che ogni giorno visitano la Serenissima, la Basilica era, ed è, priva di una regolamentazione sui flussi, generando spesso e volentieri interminabili file per accedervi. Ma da quest’anno si cambierà: è al vaglio, infatti, un piano avanzato dalla Procuratoria, che vorrebbe contingentare le entrate attraverso specifiche fasce orarie. La proposta è figlia, anche, dei numeri record che Venezia ha raggiunto durante le festività natalizie, quando musei e luoghi di interesse sono stati presi d’assalto dai visitatori.
Non si tratta di certo di un’idea nuova: molti paesi europei si avvalgono già di questo sistema, potenziato dall’acquisto dei ticket online, per gestire le visite altrimenti disordinate e caotiche.
Parliamo dunque di misure atte a modificare il volto del turismo veneziano, un turismo che ora si presenta più come consumo di massa frenetico più che di effettiva esperienza di una delle città più belle al mondo. I punti di interesse più conosciuti risultano gli unici effettivamente visitati, creando una Venezia divisa in due mondi: quello del turismo obsoleto e quello della vera cultura veneziana, non ancora conosciuta dai turisti.