BRUGNARO: "VADO AVANTI", MA A VENEZIA ORA È IL CAOS
La Giunta comunale di Venezia – per ora - va avanti. Luigi Brugnaro, all'indomani dell'avviso di garanzia ricevuto dalla procura nell'ambito dell'inchiesta che ha portato a 22 indagati con varie e gravi accuse di corruzione, ha riunito mercoledì mattina, a Mestre, gli esponenti della sua maggioranza. Assessori e consiglieri comunali di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Lista Brugnaro - che sostengono il primo cittadino - sono stati convocati per un vertice nella municipalità di Mestre. Bocche cucite, al termine dell'incontro. Brugnaro avrebbe riferito di voler andare avanti, e di escludere l'ipotesi dimissioni, ma di voler anche attendere qualche giorno per visionare gli atti giudiziari, e prendere eventualmente una decisione in seguito. Inevitabilmente, però, il primo passo non potrà che essere un rimpasto di giunta, soprattutto dopo l'arresto dell'assessore alla mobilità, Renato Boraso, sul destino delle cui pesanti deleghe al momento non sono arrivate indicazioni dal vertice di maggioranza.
Se Boraso è finito in carcere, destinatario di una misura cautelare, è perchè stava cercando di eliminare le prove a suo carico, come rivelato dalla procura di Venezia. La posizione giudiziaria di Luigi Brugnaro, attualmente, non è altrettanto grave, ma il significato politico di quanto avvenuto lascia sicuramente più di qualche interrogativo. Luigi Brugnaro era al corrente di ciò che faceva il suo assessore alla mobilità. "Mi dicono che chiedi dei soldi. Tu non ti rendi conto, rischi troppo, ti devi controllare". Questo, è il colloquio contenuto da un'intercettazione telefonica del marzo del 2023 nella quale il sindaco apostrofava così il suo assessore. Per la procura, questa è la prova che Boraso prendeva soldi da alcuni imprenditori. Politicamente parlando, è la dimostrazione che il sindaco sapeva e non ha preso le adeguate contromisure.
Dagli atti dell'inchiesta, continuano infatti ad emergere sempre nuovi dettagli.
Renato Boraso, in un'altra intercettazione telefonica, propose addirittura di intentare una causa milionaria contro il Comune di Venezia facendo così pressioni sul TAR che aveva sospeso il permesso di costruire rilasciato dal Comune ad una società di parcheggi. Telefonata che, secondo il GIP, è rivelatrice di come ci fosse "completa immedesimazione con l'interesse privato da parte dell'assessore, che dovrebbe esclusivamente perseguire l'interesse del Comune e che invece arriva al punto di proporre una causa milionaria contro il Comune che in teoria dovrebbe rappresentare".
Per ora, insomma, il mandato di Brugnaro va avanti. Ma i colpi di scena, a questo punto, potrebbero essere ogni giorno all’orizzonte.