CANALE DEI PETROLI, C'È IL BANDO PER NUOVI SCAVI
Nuovi scavi al Canale dei Petroli, ora c’è anche il bando. L’ha pubblicato in queste ore il Commissario per le Crociere a Venezia. Un bando propedeutico al piano che dovrebbe riportare dal 2027 le navi di medie dimensioni, quelle cioè tra le 50 e le 65 mila tonnellate (che ora approdano a Marghera) direttamente in città d’acqua, vale a dire al Porto della Marittima.
Ma per farlo è necessario scavare ulteriormente il Canale Malamocco-Marghera, meglio conosciuto come Canale dei Petroli.
E questo dopo che il mese scorso era stato aggiudicato quello per scavare la seconda parte del tragitto che le navi dovrebbero percorrere una volta entrate in laguna dalla Bocca di Porto di Malamocco, vale a dire il Canale Vittorio Emanuele. Quello che costeggia il Ponte della Libertà e che permette di collegare proprio il canale dei Petroli, lungo la zona industriale di Marghera, alla Marittima.
Ora, come detto, c’è il bando pure per la prima parte del percorso: parliamo di circa 5 milioni e mezzo di euro per redarre il progetto di fattibilità tecnico-economica e lo studio di impatto ambientale.
Ma tornare a scavare il Canale dei Petroli, a detta di molti, rischia di avere pesanti ripercussioni sull’ecosistema lagunare.
Insomma, a meno di tre anni dal decreto legge che aveva vietato alle Grandi Navi di approdare al bacino di San Marco, ora c’è la concreta possibilità che queste navi tornino in centro storico. Non proprio le più grandi, però, che invece per il momento continueranno ad attraccare a Porto Marghera, tanto che è stato pubblicato un secondo bando per attrezzare il terminal.
E sarà così almeno fino a che non si concretizzerà quanto in molti chiedono, ossia la realizzazione di un porto off shore in mare aperto, il cui progetto però è ancora in alto mare.