CONTRIBUTO D’ACCESSO E AFFITTI: NOVITÀ A VENEZIA
Contributo d’accesso e affitti brevi, arrivano novità a Venezia per regolare il turismo. Novità annunciate dalla Giunta in una conferenza stampa fiume a Ca’Farsetti.
Sul fronte del contributo d’accesso è stata confermata la sperimentazione anche per il 2025. Aumentano però i giorni in cui i turisti in arrivo da fuori Veneto dovranno pagare per visitare la città storica in giornata. Non più 29 ma ben 54: si parte il 18 aprile 2025 e si proseguirà ogni giorno fino al 4 maggio. Poi tutti i fine settimana fino al 27 luglio, ma si aggiungono anche tutti i venerdì e pure i weekend del Salone Nautico e del Redentore.
Invariato l’orario, dalle 8.30 alle 16.00, ma non il prezzo, visto che se non ci si prenoterà almeno quattro giorni prima della data in cui si è pianificata la visita, si pagherà non 5 bensì 10 euro.
Ma la grande novità è il regolamento sugli affitti brevi approvato giovedì mattina dalla Giunta. E così i proprietari di appartamenti, o le agenzie, che vorranno affittare uno o più alloggi ai turisti lo potranno fare anche per tutto l’anno ma rispettando alcune condizioni: obbligatorio il check in in presenza e non le cassette con le chiavi. Ma ai turisti dovranno anche essere spiegati il metodo di raccolta differenziata in città e le regole di convivenza civile in una città delicata come Venezia. Infine, si dovrà esporre nell’alloggio un numero di emergenza da poter contattare 24 ore su 24 in caso di necessità.
Un patto tra Comune e proprietari: chi accetterà di stare a queste regole potrà affittare anche tutto l’anno, chi non vorrà farlo potrà mettere il suo appartamento in affitto non più di 120 giorni all’anno, comunicandoli fin da subito per consentire i controlli.
Il regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio comunale, dopodiché chi vorrà aderirvi avrà quattro mesi per comunicarlo al Comune. Passato questo intervallo di tempo, fino a fine 2026 non si potrà più chiedere di affittare tutto l’anno. Se ne riparlerà, in caso, con la futura amministrazione della città.
Intanto però Brugnaro rivendica quanto fatto per combattere l’overtourism in città. Prima di lui, dice, nessuno ci aveva provato seriamente.