IL BAMBINO MIGRANTE DI BANKSY ORA È SALVO
Ad assistere ad un momento che rimarrà nella storia recente di Venezia c’erano decine di persone. E questo perché il Bambino Migrante, l’opera di Banksy realizzata sulla facciata del Palazzo di San Pantalon ormai è un po’ parte della città.
L’opera, degradata dopo sei anni di incuria in cui hanno agito insieme aria e acqua, era compromessa in una porzione del 30% e rischiava presto di sparire.
Fino a quando l’anno scorso Banca Ifis ha acquistato Palazzo San Pantalon, disabitato da tempo, e dato il via alla messa in sicurezza dell’opera.
Le operazioni preliminari erano scattate un mese e mezzo fa ma è nella notte tra mercoledì e giovedì che si è assistito al momento più complesso e suggestivo. Il Bambino Migrante è stato letteralmente staccato dal palazzo insieme alla porzione di parete sui cui l’opera è dipinta.
Non c’era altro modo: la tecnica pittorica utilizzata da Banksy non consentiva il restauro con metodi tradizionali. E quindi è stato necessario tentare quanto mai si era fatto prima in Italia.
L’opera, poi, è stata trasferita in laboratorio e affidata alle sapienti mani del restauratore Federico Borgogni. E’ lui che a tutti gli effetti salverà il Bambino Migrante e lo riporterà allo splendore originario.
Realizzato nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, il Bambino Migrante è uno straordinario messaggio di inclusione e speranza. Ritrae un bimbo naufrago con i piedi immersi nell’acqua della laguna mentre chiede aiuto con una torcia che emana un segnale fucsia.
Invita a riflettere sul tema delle migrazioni e sulle tragedie del mare.
E’ una delle due sole opere presenti in Italia rivendicate da Banksy, misterioso street artist la cui identità è tutt’ora sconosciuta.