L’ESERCITO DEI 70 BORSEGGIATORI A VENEZIA
Una settantina di borseggiatori “attivi” ogni giorno: è questa la stima della polizia locale di Venezia, che dall’inizio dell’anno ha registrato ben 180 tra fermi, denunce e arresti per furti con destrezza. Dietro questi numeri, però, ci sono circa 70 persone, molte delle quali fermate più volte nel corso del 2025.
Tra i borseggiatori scoperti in azione, 155 sono donne e 25 uomini, con età comprese tra i 10 e i 62 anni. Un centinaio sono maggiorenni, ma preoccupa il dato dei minorenni: 81 in totale, di cui 46 addirittura sotto i quattordici anni.
La maggior parte dei fermati appartiene a comunità rom provenienti dalla Bosnia-Erzegovina, residenti soprattutto nei campi nomadi di Roma e Milano, che si spostano periodicamente verso Venezia. In totale, 108 dei fermati arrivano dalla Bosnia, 29 dalla Romania, 24 dalla Croazia; 14 sono italiani di origine rom, 3 spagnoli e 2 bulgari.
Secondo la polizia locale, a cambiare il comportamento di questi ladri è stata la legge Cartabia, entrata in vigore nell’ottobre del 2022. La riforma ha modificato le norme sui furti con destrezza, rendendo più difficile disporre misure cautelari immediate come l’arresto in flagranza o la custodia in carcere. In pratica, molti borseggiatori vengono identificati, trattenuti poche ore in caserma e poi rilasciati.
E i casi di recidiva non mancano: una donna è stata fermata 15 volte in un anno, un’altra 13, e almeno tre persone sono state arrestate 11 volte.
L’ultimo episodio risale a sabato scorso: due cittadini romeni, un uomo e una donna di 50 anni, sono stati sorpresi mentre cercavano di aprire lo zaino di una coppia di turisti francesi in fila per il vaporetto. Portati al comando del Tronchetto, gli agenti hanno scoperto che la donna era già stata arrestata all’inizio degli anni Duemila.