MONOPATTINI VENEZIA: PIÙ REGOLE, SERVIZIO A RISCHIO
Nel nuovo codice della strada viene dedicata particolare attenzione ai monopattini elettrici che dovranno essere dotati di assicurazione, frecce e targa, per garantire una maggiore sicurezza per coloro che li utilizzano e per tutti gli altri utenti della strada. Inoltre, sarà obbligatorio l’uso del casco.
Modifiche che non rendono felici alcuni comuni come quello di Venezia, dato che la città lagunare punta, da sempre, ad essere moderna e sostenibile puntando su questi innovativi mezzi di trasporto. Sono ormai quattro anni, infatti, che tale tipologia di servizio è stata introdotta in terraferma, con circa 170 stalli per la sosta di bici e monopattini sparsi in città.
A Mestre circolano 500 mezzi utilizzati da più di 15mila persone. Il timore, con l’introduzione di queste nuove norme, è che gli utenti e gli operatori diminuiscano drasticamente e, di conseguenza, che venga bloccato il servizio in modo definitivo. L’Assessore alla Mobilità Renato Boraso vuole spingere contro questa tendenza proponendo delle alternative, in modo da non dover rinunciare al servizio. Tra queste, l’aumento di controlli e delle multe per chi non rispetta le regole, ma, soprattutto, togliere l’obbligo del casco se si mantiene il limite di 20 km/h.
Ma il nuovo Codice della Strada non piace nemmeno agli assessori di Padova, Vicenza e Verona, oltre che a quelli di Brescia e Bergamo.
Così, in una nota congiunta, i cinque comuni chiedono al Parlamento di rivedere il testo per garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti che, a loro dire, con la riforma rischierebbero di subire più incidenti.