MOSE, IL PROTOCOLLO CAMBIA ANCORA
Il Mose verrà attivato con tre ore di anticipo per prevenire allagamenti a Venezia, stop ai ritardi delle ultime settimane che hanno causato allagamenti a San Marco. La quota di sollevamento delle dighe rimane fissata a 110 cm, ma si prevede di intervenire quando l’acqua è ancora lontana dalla laguna. E Il Centro maree di Ca' Farsetti avrà un ruolo cruciale nella gestione delle operazioni. Durante il vertice dei giorni scorsi, a cui hanno partecipato Comune, Prefettura, Autorità portuale e altri enti, si è deciso di aggiornare il protocollo di sollevamento del Mose, giunto alla 22esima revisione.
Tutti d’accordo? No, visto che il Porto si è opposto, chiedendo almeno di mantenere più aperta la porta di Malamocco per consentire il traffico navale. Con il cambiamento climatico e l’innalzamento delle maree, il Mose potrebbe dover chiudere quasi quotidianamente, complicando ulteriormente l’accesso alle navi. Proposta, però, rigettata dai tecnici per i rischi alla laguna che un’operazione di questo tipo comporterebbe.
Il nuovo protocollo, allora, suggerisce di alzare le dighe già con la marea a 80-85 cm, tenendo conto che servono 35-40 minuti per completare l’operazione, durante i quali il livello dell’acqua continua a salire, aggravando il rischio di allagamenti in aree centrali come Piazza San Marco.
E mentre proseguono i lavori per innalzare l’insula marciana, la sensazione è che si tratti solo dell’ennesimo tentativo di trovare la quadra di un sistema che presenta però ancora troppi punti interrogativi.