MOSE SU PER QUATTRO GIORNI, DANNI AL PORTO
Il Mose si alza per quattro giorni consecutivi per proteggere Venezia dall’acqua alta ma ad alzare la voce, ora, è anche la Venice Port Community.
Il Consorzio che riunisce gli operatori portuali lamenta i danni causati dal continuo sollevamento delle paratoie: negli ultimi tre giorni 17 navi sono state costrette a rimanere fuori, con pesanti conseguenze per le attività ordinarie del Porto.
L’ultimo protocollo prevede che il Mose si attivi con previsioni di marea di almeno 110 centimetri e che le operazioni comincino quando il livello è a 85 centimetri. Accordi che però, sostiene il Consorzio, non sono stati rispettati. Per di più l’attività del Porto viene limitata già a partire da mezz’ora o un’ora prima dei sollevamenti, facendo perdere altri minuti preziosi di lavoro.
Torna a riproporsi, insomma, il tema dell’equilibrio, difficile, tra la salvaguardia della città e le esigenze degli operatori portuali di compiere le loro attività.
Ed è solo l’ultima di tutta una serie di polemiche che da anni ruotano attorno al Mose: costato 7 miliardi di euro, al momento ogni sollevamento richiede una spesa di circa 200 mila euro.
A questi si aggiungono i 50 milioni all’anno stanziati per la manutenzione delle paratoie, che è già in ritardo rispetto ai piani iniziali.
E poi tutte le incognite future, tra i collaudi non ancora conclusi e le previsioni di innalzamento del livello del mare che per forza di cose richiederanno nei prossimi anni sollevamenti sempre più frequenti. Per il Porto i problemi sono destinati ad aumentare.