NUOVA ROMEA, IL VENETO NON PUÒ PIÙ ASPETTARE
È tra le strade più pericolose d'Italia e da anni i sindaci del territorio chiedono delle soluzioni definitive.
Parliamo della Strada Statale 309 Romea. Un'arteria essenziale, progettata negli anni Trenta e ultimata negli anni Cinquanta ma mai davvero adeguata ai flussi di traffico crescenti. Ingorghi ed incidenti sono purtroppo all'ordine del giorno, spesso con esiti mortali. Ormai da decenni si discute di un raddoppio di questa statale.
Ma a che punto siamo? Al momento, nero su bianco, c'è l'accordo di programma tra ANAS e Ministero dei Trasporti, per un progetto risolutivo. L'idea, ancora in fase di discussione, prevederebbe una superstrada a pedaggio da Mestre a Ravenna, utile soprattutto a deviare il traffico pesante e quello di attraversamento.
Il prossimo passo è mettere d'accordo tutti i comuni interessati circa il passaggio della nuova infrastruttura.
Certo fa riflettere che una superstrada come la Pedemontana, con flussi di traffico non comparabili, sia ormai in esercizio, mentre la Romea si trovi ancora ferma agli anni 50. Al Veneto servono le infrastrutture. E servono il prima possibile.