UN’ALTRA AGGRESSIONE ALL’OSPEDALE DI MESTRE
Ancora una volta il Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre è stato teatro di un’aggressione nei confronti del personale sanitario.
A seminare il panico questa volta è stato un cinquantenne senza fissa dimora, di nazionalità straniera, che verso le 8.30 del mattino ha letteralmente dato di matto.
Brandendo uno scalpello da carpentiere, ha cominciato a minacciare medici e infermieri presenti alla guardiola del triage, ha lanciato una sedia e si è scagliato contro la vetrata dell’accettazione.
Il personale sanitario, a quel punto, ha attivato il protocollo di emergenza allertando i Carabinieri, che sono riusciti a immobilizzare l’uomo, ricoverato poi in Psichiatria.
Più tardi è emerso che il 50enne si trovava al Pronto Soccorso dalla sera prima, quando si era rivolto ai medici lamentando un malessere.
Dopo essere stato visitato, aveva chiesto di rimanere in Ospedale per via del freddo, ma già dalle 7 del mattino aveva iniziato a manifestare segnali di insofferenza.
Un episodio di entità ben più lieve rispetto a quello di domenica, sempre all’Ospedale dell’Angelo, quando un paziente di nazionalità irlandese aveva letteralmente distrutto la sala d’attesa del Pronto Soccorso costringendo il personale sanitario a nascondere i pazienti in guardiola.
Si tratta, in ogni caso, di una preoccupante escalation.
L’anno scorso si sono registrati più di 2200 episodi di aggressione negli ospedali del Veneto, ma il rischio è che il 2024 si chiuda con numeri ben più alti.
Il settore chiede allora una legge specifica a tutela di medici e infermieri. Allo stesso tempo, però, non vanno sottovalutate le situazioni di ansia e difficoltà che spingono persone, in molti casi senza alcun disturbo psichiatrico, a compiere gesti di questo tipo.