VENEZIA: UN ANNO DIFFICILE PER L’AGRICOLTURA
È stato un anno durissimo per l’agricoltura nel veneziano. Gli effetti del cambiamento climatico, tra piogge torrenziali, ondate di caldo improvvise e temperature record, hanno messo a dura prova le colture locali, riducendo drasticamente la resa dei raccolti. I danni maggiori si sono registrati nella produzione di grano, con cali fino al 50% in alcune aree, e raccolti dimezzati anche per la bietola. La situazione non è migliore per mais e soia: le condizioni meteo hanno ostacolato le semine e il caldo intenso ha compromesso le radici delle piante, rendendo la resa disomogenea e scarsa.
Unica nota positiva è la vendemmia, che ha garantito una produzione soddisfacente grazie alla possibilità di irrigare i vigneti, fattore che si rivela ormai indispensabile. Nel settore vitivinicolo del Sandonatese le uve, in particolare le nere, hanno raggiunto ottimi livelli qualitativi.
La situazione resta complessa anche per la zootecnia, con meno di cento aziende attive nel veneziano per la produzione di latte e ancor meno per l’allevamento da carne. Le difficoltà aumentano a causa dei costi elevati e della scarsa autosufficienza del Paese per le principali colture per mangimi: Coldiretti stima che l’Italia importi oltre il 50% del mais e il 27% della soia necessari.
Infine, il mercato del grano nazionale soffre la concorrenza delle importazioni estere, in crescita nel 2024, che influenzano i prezzi e condizionano le scelte degli agricoltori per le prossime semine.
Coldiretti sottolinea l’urgenza di investire in innovazione e sostenibilità, proponendo l’uso di bacini idrici e accordi di filiera per garantire prezzi equi e stabili.