ENNESIMO GESTO ESTREMO NEL CARCERE DI MONTORIO
VERONA- Ennesima tragedia presso il Carcere di Montorio Veronese. A togliersi la vita con un laccio rudimentale un senegalese di 69 anni che avrebbe dovuto scontare la pena fino al 2030. La notizia è stata diffusa in queste ore dal Segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria UILPA, Gennarino De Fazio che ancora una volta ha denunciato la precaria situazione dell’Istituto Penitenziario veronese. A fronte di 318 posti con rispettivi agenti, per cui in realtà ne servirebbero 420 per una maggiore sicurezza e gestione dei reclusi e del personale secondo il Segretario, a Montorio attualmente si conterebbero invece ben 599 detenuti. Parlare di problema di sovraffollamento numeri alla mano è riduttivo, qui è il caso di parlare di condizioni disumane. Verrebbe spontaneo pensare al motivo che ha portato queste persone in carcere ma è anche corretto sottolineare che la carcerazione dovrebbe rieducare e offrire un riscatto e non annientare o creare continue recidive a fine pena. Più volte abbiamo sottolineato quanto le strutture carcerarie italiane siano inadeguate strutturalmente parlando, oltre che per carenza di personale e programmi rieducativi. Realtà quella delle carceri su cui la vecchia politica per anni ha speculato assicurandosi personali guadagni, così fino ad arrivare ai giorni nostri con un’eredità caratterizzata da continui suicidi, 18 a livello nazionale da inizio anno, aggressioni, Trattamenti Sanitari Obbligatori, 17 nel Carcere di Verona nell’ultimo anno. Una vera e propria situazione emergenziale che vede il Governo in difficoltà e alla ricerca di soluzioni per snellire la popolazione carceraria tra questi sottolineiamo la presenza di minori che stanno crescendo in carcere al seguito delle madri che scontano la condanna come nella realtà della Giudecca a Venezia.