MIGRANTI A SONA, SI APRE TENSIONE PREFETTO-SINDACO
Cittadini imbufaliti e commenti caustici sui social contro la prefettura, e primo cittadino pronto al ricorso. A Sona, comune di 18 mila anime a metà strada tra il Garda e la città di Verona, è scoppiata la polemica dopo la decisione del prefetto scaligero, preannunciata per la verità diversi mesi ma diventata effettiva solo nelle ultime ore, di trasferire un centinaio di richiedenti asilo in una struttura alberghiera del territorio.
Più precisamente nella frazione di Lugagnano di Sona, all'interno degli spazi dell'hotel all'Antico Termine: è qui che il Prefetto di Verona, Demetrio Martino, ha disposto il trasferimento dei circa 120 migranti che finora erano ospiti dell'hotel Monaco, a Verona, che ora è stato venduto e non poteva più accoglierli. Una procedura amministrativa che era stata chiusa tra ottobre e novembre, ma per la quale il sindaco, Gianfranco Dalla Valentina, lamenta scarsa collaborazione tra gli enti. «Queste operazioni viaggiano sempre in concerto», ha ribadito il prefetto scaligero, «Protestare è legittimo, mi auguro comunque che a prevalere sia il buon senso».
A Sona, però, gli animi si sono scaldati: il Comune ha ribadito di non aver affatto apprezzato, il mancato coinvolgimento dell’amministrazione nel confronto con la prefettura, e di aver saputo del probabile trasferimento solamente da voci di paese. «Ci siamo rifiutati di subire passivamente una decisione calata dall’alto», ha sottolineato il sindaco. Che ora sta analizzando con i propri legali la situazione: non è escluso che, se ce ne saranno i presupposti, dal municipio possa partire un ricorso al Tar contro la decisione del prefetto.