POMPIERI:LA NUOVA CASERMA NON BASTA, SERVONO UOMINI
VERONA - I vigili del fuoco di Verona tornano a far sentire la loro voce. Dopo anni di denunce, di richieste inascoltate e di vane rassicurazioni, una delle sigle sindacali di categoria, la Cgil ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione. Alla base della protesta, ancora una volta, la cronica carenza di organico che affligge il comando scaligero; una situazione più volte denunciata fin dal 2016 e ora ritenuta insostenibile. Nel veronese risultano impiegati nei servizi operativi 244 vigili del fuoco su un organico previsto di 331. ll deficit, che accomuna molti comandi del nord Italia, a Verona è superiore alla media nazionale, tanto da mettere a rischio la sicurezza sia dei cittadini sia di chi effettua gli interventi su un territorio vasto e complesso, per di più carente di distaccamenti in punti nevralgici della provincia.
La proclamazione dello stato di agitazione arriva a pochi giorni dalla cerimonia di posa della prima pietra della nuova caserma all’ex Motorizzazione della Genovesa, un’opera attesa da tempo. Tuttavia, quello che dovrebbe essere un segnale di rilancio rischia di rivelarsi un contenitore vuoto.
Neppure le rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante un question time alla Camera hanno convinto.
E così la Cgil, che da anni partecipa al coordinamento Verona Sicura, rilancia le richieste: incremento reale del personale, apertura dei distaccamenti permanenti a Villafranca e in Valpolicella, e allineamento dell’organico scaligero alla media nazionale.