LA CINA CANCELLA ISRAELE DALLE MAPPE ON LINE
Un piccolo segno distensivo arriva dal Medio Oriente. Dal valico di Rafah a sud al confine con l’Egitto sono entrati in giornata ottanta camion con aiuti umanitari. Gli aiuti sono destinati agli oltre 800mila palestinesi ammassati nell’area in fuga provenienti dalla parte nord della Striscia di Gaza. Da inizio settimana Israele avrebbe concesso in totale solo 144 ingressi con cibo, acqua e medicinali. Sempre in giornata è decollato un secondo aereo italiano della Difesa con aiuti umanitari per la popolazione palestinese mentre il conflitto non accenna a finire. L’assedio al momento avrebbe causato secondo dati aggiornati 8.525 morti nei territori della Striscia di Gaza e 1.400 tra gli israeliani deceduti durante l’attacco del 7 ottobre. Noi di TV7 vorremmo ricordare che 3.542 è il numero attuale di bambini morti sotto i bombardamenti senza dimenticare i 40 corpicini rinvenuti esanimi a Kfar Aza nei territori di Israele. Il Mondo è sempre più diviso nel condannare le crudeltà commesse in Medio Oriente ma il simbolico posizionamento sulla giacca della stella di David dei deportati ebrei da parte dell’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad che si somma alla notizia della morte della 22enne tedesco - israeliana usata come trofeo dai miliziani durante il massacro del rave party nel deserto il 7 ottobre, gettano nuova benzina sul fuoco e sullo stallo dei 240 ostaggi. Hamas chiede in cambio il rilascio di tutti i suoi prigionieri, richiesta respinta dal Gabinetto di Guerra di Israele. L’Egitto torna sotto i riflettori come possibile risolutore o almeno come mediatore sulla questione ostaggi attraverso un incontro nei prossimi giorni con una delegazione di Hamas mentre dalla Cina trapela la cancellazione del nome dello Stato di Israele dalle mappe delle applicazioni internet cinesi, ultima provocazione con buona probabilità orchestrata dal Governo schierato in favore dei palestinesi.
Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA