NEL WEEKEND LA DELEGAZIONE ISRAELIANA A DOHA
È previsto per oggi il vertice tra Netanyahu e Trump. L’ufficio del premier israeliano ha confermato che verrà inviata, nel fine settimana, una delegazione israeliana a Doha, per prendere parte alle trattative per arrivare a un cessate il fuoco “esteso”.
In questa giorni verranno discusse anche questioni minori, ma non meno importanti, come la ripresa del processo di normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Israele, lo stop definitivo dei fondi degli USA per l’UNWRA, i quali erano già stati sospesi da Biden. Infine sarebbe nei piani di Trump anche l’uscita dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU, accusato di faziosità dalla nuova amministrazione.
Il presidente americano sarebbe una sicurezza per il premier israeliano che, guardando anche la prima amministrazione, saprebbe di trovare un filo-israeliano convinto in Donald Trump.
Gli obiettivi che Bibi vorrebbe perseguire sarebbero l’annientamento totale di Hamas e la sua cacciata dalla Striscia, nonché il contenimento dell’Asse della Resistenza di cui la stessa organizzazione terroristica fa parte, e che è capeggiata dall’Iran.
Sono molti quindi i temi da discutere, e Trump si è mostrato più cauto rispetto alle dichiarazioni di ieri, in cui aveva affermato che gli Stati Uniti si sarebbero impegnati al fine di trovare il modo per istituire una pace duratura, mentre oggi afferma che non ci sia “nessuna garanzia che la tregua regga”.
I paesi arabi non sarebbero contenti di fronte alle dichiarazioni di Trump in merito al trasferimento dei palestinesi nei vicini Egitto e Giordania, i governi dei quali sarebbero contrari.
Il trasferimento degli abitanti di Gaza in posti che non rappresentino “le loro case e la loro terra” equivalerebbe a “pulizia etnica”, stando alle dichiarazioni del ministero degli Esteri iraniano.
In ultima, il presidente palestinese Abu Mazen ha denunciato l’operazione israeliana in Cisgiordania, che equivalerebbe a “pulizia etnica”.