TRUMP-PUTIN: “ZERO PROGRESSI”, NOTTE INSONNE A KIEV
Un dialogo senza progressi. Si può riassumere così la telefonata di giovedì tra Donald Trump e Vladimir Putin, la sesta dall’inizio dell’anno. Circa un’ora di confronto durante il quale il presidente russo ha ribadito al proprio omologo americano una serie di condizioni perché si arrivi alla fine della guerra con l’Ucraina.
Donal Trump, solito a frequenti uscite sui social e in presenza dei giornalisti, questa volta ha speso solo poche ma inequivocabili parole per descrivere l’esito della telefonata:”Non c’è stato nessun progresso. Non sono contento”.
Intervenuto anche sul tema caldo degli aiuti all’Ucraina, il tycoon ha negato di aver interrotto le forniture di armi, ma che allo stesso tempo deve essere sicuro di averne abbastanza per gli Stati Uniti.
Più ampio invece il resoconto della conversazione fornito da Mosca. Putin ha fatto sapere di essere aperto ad una soluzione politica e negoziata ma di non volere rinunciare ai suoi obiettivi legati alla guerra in Ucraina.
I fatti al momento parlano chiaro e di possibili tregue non c’è nemmeno l’ombra. Migliaia di soldati russi si stanno concentrando sul confine a nord dell’Ucraina, pronti a mettere a segno una spallata rilevante contro il nemico. A ciò si aggiunge l’ultimo raid russo avvenuto la notte scorsa. Mosca ha lanciato oltre 500 droni e una decina di missili contro diversi obiettivi in suolo ucraino. “È stata una notte brutale e insonne” ha dichiarato su X Zelensky. Particolarmente colpita la città di Kiev, il cui aeroporto ha subito ingenti danni.