CORRIERI E RIDER, QUANDO IL LAVORO È SFRUTTATO
A Pordenone l’aumento degli orari di lavoro di un deposito di logistica, ha provocato lo scontento dei lavoratori, investiti da una quantità di lavoro sempre più grande.
Magazzinieri e corrieri lamentano la situazione degli orari di lavoro, dovuta ad un aumento delle quantità di pacchi da gestire.
Dall’azienda, la risposta non tarda ad arrivare: “è solo uno slittamento dell’orario di inizio del turno” le dichiarazioni in seguito alle critiche della CGIL per le condizioni denunciate dai lavoratori.
La situazione, però, si verifica anche in altre parti d’Italia.
Chi consegna, è soggetto ai rischi del traffico veicolare e non è chiaro se la modifica attuata dal datore di lavoro sarà temporanea o permanente.
In diverse parti del paese, poi, i magazzini dai quali devono partire i corrieri non si trovano nelle stesse province dove si trova l’area di consegna.
I lavoratori sono costretti a fare lunghe trasferte fino al posto di lavoro e, di conseguenza, ai luoghi di consegna.
Ma a chiedere migliori condizioni di lavoro, nel nostro paese, sono anche i rider.
Ragazzi, spesso stranieri, che mettono a rischio la propria incolumità per guadagnare paghe misere.
Sia che lavorino sotto il sole cocente, sia che lo facciano sotto bombe d’acqua, per loro non esistono tutele in caso di eventi climatici avversi.
E il contesto molto competitivo, in cui chi consegna di meno rischia di perdere il lavoro, finisce per aggravare la situazione, e rendere quella dei rider una vera e propria guerra tra poveri.